Perché i vegani e i vegetarianoi non vogliono bene agli animali?
NO
Cerco in qualche modo di spiegare il perché gli animali fanno parte del sistema eco-sostenibile.
Come arginare il problema della carne e degli alimenti animali senza eliminare le produzioni animali che fanno bene alla salute, agli animali stessi e all’ambiente?
Ognuno di noi è libero di pensarla come vuole, ma non sono d’accordo con il principio di eliminare le produzioni animali perché non credo sia la soluzione al problema e non dobbiamo confondere l’uso con l’abuso.
Nutrizionalmente, una dieta equilibrata non significa escludere del tutto i cibi di origine animale, ma introdurli nel giusto rapporto: carne, uova, yogurt bianco, pesce, ecc., bilanciandoli con le verdure e altri alimenti salutari.
In un’agricoltura sostenibile, gli animali servono così come servivano ai nostri nonni e genitori.
Non auspico un sistema agroalimentare senza animali perché la mucca, la gallina e tutti gli altri animali che pascolano e mangiano erba d’estate e fieno d’inverno, e scarti di lavorazioni, non consumano nulla perché usano solo l’energia del sole.
L’energia solare è illimitata, fa crescere l’erba che noi non mangiamo, quindi gli animali trasformano per noi l’energia del sole in alimenti come il latte, la carne, le uova, ecc., di ottima qualità a impatto ambientale zero, arricchendo il suolo con la biodiversità e fertilizzandolo in modo organico.
Gli animali alimentati in questo modo, utilizzando anche gli scarti alimentari, sono mille volte più contenti e felici se possono andare qua e là a mangiare erba e beccare insetti, che poi trasformano in letame che fertilizza, e in uova, carne e altri prodotti che ci nutrono e che contengono nutrienti di ottima qualità pieni di omega 3 e proteine, a differenza dei prodotti degli animali allevati in modo intensivo.
Per esempio, il suino è molto felice se vive libero e si nutre con gli avanzi della lavorazione dell’industria agroalimentare, in special modo della lavorazione di frutta e verdura.
Il suino è un impianto di riciclaggio meraviglioso che trasforma gli avanzi in letame che fertilizza e in cibo che ci nutre.
Quindi, sono contro gli allevamenti intensivi e l’uso di nitriti e nitrati per lavorare la carne di scarsa qualità nutrizionale.
Se diventassimo tutti vegani e vegetariani, avremmo bisogno di monoculture con perdite di biodiversità e dovremmo utilizzare pesticidi e fertilizzanti derivati dal petrolio, perché solo le galline, le mucche, i suini e gli altri animali possono sostituirli in modo ecologico e naturale.
Con questi metodi di allevamento e agricoltura avremmo meno carne, meno uova, ecc., a disposizione.
Costerebbe di più all’inizio, ma molto meno alla fine, guardando al benessere che ne guadagneremmo in salute, non avendo quasi più bisogno di medicinali, sia noi che gli stessi animali che vivrebbero liberi, felici e contenti.
Ci offrono alimenti ricchi di nutrienti di straordinario profilo nutrizionale e ci permetteranno di fare un’agricoltura più sostenibile anche per quanto riguarda le produzioni vegetali.
Molti agricoltori già adottano questo tipo di allevamento e coltivazione, e non è un’utopia pensare in questi termini.
Basta che il consumatore cambi stile di vita e alimentazione, pensando di più alla salute e, di conseguenza, a quella degli animali e dell’ambiente, perché tutto è collegato come una catena.
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Cerco in qualche modo di spiegare il perché gli animali fanno parte del sistema eco-sostenibile.
Come arginare il problema della carne e degli alimenti animali senza eliminare le produzioni animali che fanno bene alla salute, agli animali stessi e all’ambiente?
Ognuno di noi è libero di pensarla come vuole, ma non sono d’accordo con il principio di eliminare le produzioni animali perché non credo sia la soluzione al problema e non dobbiamo confondere l’uso con l’abuso.
Nutrizionalmente, una dieta equilibrata non significa escludere del tutto i cibi di origine animale, ma introdurli nel giusto rapporto: carne, uova, yogurt bianco, pesce, ecc., bilanciandoli con le verdure e altri alimenti salutari.
In un’agricoltura sostenibile, gli animali servono così come servivano ai nostri nonni e genitori.
Non auspico un sistema agroalimentare senza animali perché la mucca, la gallina e tutti gli altri animali che pascolano e mangiano erba d’estate e fieno d’inverno, e scarti di lavorazioni, non consumano nulla perché usano solo l’energia del sole.
L’energia solare è illimitata, fa crescere l’erba che noi non mangiamo, quindi gli animali trasformano per noi l’energia del sole in alimenti come il latte, la carne, le uova, ecc., di ottima qualità a impatto ambientale zero, arricchendo il suolo con la biodiversità e fertilizzandolo in modo organico.
Gli animali alimentati in questo modo, utilizzando anche gli scarti alimentari, sono mille volte più contenti e felici se possono andare qua e là a mangiare erba e beccare insetti, che poi trasformano in letame che fertilizza, e in uova, carne e altri prodotti che ci nutrono e che contengono nutrienti di ottima qualità pieni di omega 3 e proteine, a differenza dei prodotti degli animali allevati in modo intensivo.
Per esempio, il suino è molto felice se vive libero e si nutre con gli avanzi della lavorazione dell’industria agroalimentare, in special modo della lavorazione di frutta e verdura.
Il suino è un impianto di riciclaggio meraviglioso che trasforma gli avanzi in letame che fertilizza e in cibo che ci nutre.
Quindi, sono contro gli allevamenti intensivi e l’uso di nitriti e nitrati per lavorare la carne di scarsa qualità nutrizionale.
Se diventassimo tutti vegani e vegetariani, avremmo bisogno di monoculture con perdite di biodiversità e dovremmo utilizzare pesticidi e fertilizzanti derivati dal petrolio, perché solo le galline, le mucche, i suini e gli altri animali possono sostituirli in modo ecologico e naturale.
Con questi metodi di allevamento e agricoltura avremmo meno carne, meno uova, ecc., a disposizione.
Costerebbe di più all’inizio, ma molto meno alla fine, guardando al benessere che ne guadagneremmo in salute, non avendo quasi più bisogno di medicinali, sia noi che gli stessi animali che vivrebbero liberi, felici e contenti.
Ci offrono alimenti ricchi di nutrienti di straordinario profilo nutrizionale e ci permetteranno di fare un’agricoltura più sostenibile anche per quanto riguarda le produzioni vegetali.
Molti agricoltori già adottano questo tipo di allevamento e coltivazione, e non è un’utopia pensare in questi termini.
Basta che il consumatore cambi stile di vita e alimentazione, pensando di più alla salute e, di conseguenza, a quella degli animali e dell’ambiente, perché tutto è collegato come una catena.
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