Perché i Cibi prodotti col metodo di agricoltura Biologica fanno bene alla Salute?

Biologico: Carne e Latte contengono più omega 3 e meno acidi grassi saturi, più vitamine e minerali e meno iodio. Ancora da scoprire gli effetti sulla salute

Ho voluto postare questo articolo perché da un lato gli scienziati dicono che gli studi fatti sul consumo di prodotti biologici apportano benefici però sono cauti nel propagandarlo,non vi sembra un controsenso vorrei il tuo parere a riguardo commentando l'articolo.

La carne e il latte biologico contengono più nutrienti associati a effetti benefici sulla salute rispetto agli altri. 
 Anche se ciò non significa necessariamente che facciano meglio: il dato è importante e costituisce un punto di partenza per  indagini più specifiche. 
In particolare, i derivati biologici animali contengono più acidi grassi omega 3 e altri acidi grassi insaturi “buoni”, meno acidi grassi saturi “cattivi”, più minerali e vitamine, e meno iodio. Le differenze sono emerse in due studi pubblicati sul British Journal of Nutrition da un gruppo di ricercatori dell’Università inglese di Newcastle,che da tempo si occupa di definire meglio le caratteristiche degli alimenti biologici. 
Lo stesso gruppo pochi anni fa aveva compiuto un’analoga indagine su frutta e verdura, stabilendo che quella biologica ha un contenuto in antiossidanti più elevato rispetto a quella non biologica.
La metodologia scelta è quella della meta analisi: gli autori hanno cioè selezionato
196 studi per il latte e 67 per la carne di varia provenienza (per poter avere un numero sufficiente di dati) e  verificato i risultati più convincenti dal punto di vista statistico.
 È emerso che tanto la carne quanto il latte biologico hanno il 50% in più di acidi grassi omega 3 e il 40% in più di acido linoleico coniugato o CLA rispetto a carne e latte non biologici.
Parallelamente i prodotti biologici hanno concentrazioni inferiori di  due acidi grassi saturi, ovvero l’acido palmitico e l’acido miristico.
 Inoltre, latte e carne biologica hanno concentrazioni maggiori di ferro, vitamina E e carotenoidi, mentre presentano un livello di iodio inferiore (del 74%) rispetto a quelli industriali.
Secondo gli autori, le differenze sono dovute al tipo di alimentazione degli animali, perché i foraggi sono più ricchi di acidi grassi insaturi rispetto ai mangimi industriali, e hanno meno iodio, normalmente aggiunto ai mangimi. Inoltre i pascoli al aria aperta assicurano agli animali una maggiore varietà di micronutrienti, tra cui alcune vitamine e minerali. Ma quali sono le conseguenze per la salute umana? I ricercatori di Newcastle, ben sapendo di entrare in un ambito delicato, mantengono un basso profilo, limitandosi a constatare che molti studi hanno associato l’apporto di omega tre a un miglioramento dei parametri che definiscono il rischio cardiovascolare e, nelle donne incinte, di quelli relativi al corretto sviluppo del bambino.
Inoltre l’EFSA, come altre autorità sanitarie, ha più volte sottolineato che la dieta occidentale non assicura un apporto sufficiente di omega tre, e che quest’ultimo dovrebbe essere incrementato (leggi raddoppiato) soprattutto con la dieta. Per questo preferire prodotti biologici  consente di avvicinarsi alle quantità consigliate di alcuni nutrienti senza aumentare le calorie o la quantità di altri elementi meno desiderabili come gli acidi grassi saturi o gli zuccheri. La ricerca propone alcuni  esempi. Mezzo litro di latte biologico intero (o l’equivalente di burro o formaggio) assicura 39 milligrammi di omega tre, pari al 16% del fabbisogno giornaliero, mentre la stessa quantità di latte intero non biologico ne apporta 25, pari all’11% del necessario.



Più articolata è invece la questione relativa allo iodio, di cui l’OMS consiglia di assumere 140 microgrammi al giorno (valore che sale a 250 per le donne incinte e in allattamento). Da molti anni in numerosi paesi (compresi la maggior parte di quelli Europei, il Brasile, gli Stati Uniti e la Cina) lo iodio viene aggiunto al sale, a vari prodotti confezionati e a quasi tutti i mangimi industriali, al punto che si rischia l’eccesso. L’EFSA però  invita a diminuire i limiti delle aggiunte ai mangimi animali da 5 a 2 milligrammi per chilogrammo. Ma in alcuni paesi come la Gran Bretagna il sale iodato non è disponibile ovunque, e questo causa specifiche carenze, soprattutto in alcune regioni. Per questo le differenze nel contenuto in iodio tra i due tipi di prodotti potrebbero essere positive per molti paesi, nei quali lo iodio è più che disponibile, e negative per altri.















Inoltre, l’aspetto nutrizionale è solo uno dei tre principali motivi per i quali i consumatori dichiarano di preferire i prodotti biologici. Gli altri sono il benessere animale e la tutela dell’ambiente. In generale, considerando anche la frutta e la verdura, scegliere i prodotti biologici vuol dire assumere più antiossidanti (in media il 60% in più, a parità di peso) e omega tre, e meno prodotti come i pesticidi, gli erbicidi e i metalli pesanti quali il cadmio, associati a possibili danni per l’uomo. Ora bisogna però compiere il passo successivo, ovvero progettare e condurre ricerche che dimostrino che chi mangia biologico ne trae un reale beneficio per la salute.

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