Nitriti, Nitrati e conservanti: "Allarme Rosso" una tutela assurda per le Multinazionali della carne e salumifici

Nitriti, Nitrati e Conservanti "Allarme Rosso" una  tutela  assurda per le multinazionali della carne e salumifici.
La loro elevata tossicità, superiore a quella di qualunque altro additivo, è stata  comprovata dalla scienza, e nessuno è riuscito ad affermare il contrario.
Si definiscono insaccati i prodotti costituiti da un involucro che deve essere di provenienza naturale (budella e viscere di bovino o suino) o artificiale (tela, film plastico) e che contiene un impasto costituito da carne (in genere suina), grasso, sale e aromi naturali
Gli insaccati artigianali fatti con le ricette tradizionali sono stati prodotti per millenni utilizzando solo: sale, pepe, peperoncino,aromi naturali e fumo.
Purtroppo dal dopoguerra in poi si è diffusa tanto la pratica dell'utilizzo di additivi chimici, tra cui i pericolosi nitriti e nitrati, dato che in caso contrario sarebbe infattibile per l’artigiano commercializzare il prodotto e capirete bene perché! 
Le motivazioni sull'uso di nitriti consistono unicamente nella sicurezza per il produttore e nel vantaggio economico! Di avere sempre un prodotto di colore standard anche dopo una conservazione non ottimale.

Per esempio, i nitriti consentono di produrre salumi utilizzando scarti di lavorazione, come le rifilature dei prosciutti, acquistati da diversi salumifici. Le condizioni igieniche di queste materie prime obbligano l'utilizzo di nitriti, visto che il rischio di contaminazione batterica è elevatissimo.


I nitriti (E249, E250) e i nitrati (E251, E252) sono sostanze naturalmente presenti negli alimenti animali, vegetali e nell'acqua.
Ma come detto, vengono aggiunti come additivi a insaccati, prosciutti, wurstel, carni in scatola e altri prodotti a base di carne, pesci marinati e a volte anche in prodotti caseari.
I nitriti e i nitrati sono sali di azoto: i primi si ottengono da acido nitroso e i secondi da acido nitrico. 
La differenza fra nitriti e nitrati è insita in un solo atomo di ossigeno (uno in più per i nitrati). Il nitrato di sodio è il composto dell'azoto più diffuso sulla terra, anche in depositi di origine biologica (il guano). Queste sostanze vengono assunte anche tramite l'acqua e le verdure concimate con preparati a base di azoto. I vegetali usano infatti i nitrati per sintetizzare gli elementi fondamentali alla loro crescita, in presenza della luce solare. Per questa ragione i vegetali coltivati in serra o esposti limitatamente alla luce contengono più nitrati di quelli provenienti da colture non intensamente concimate e colti al momento di giusta maturazione. Gli alimenti vegetali che racchiudono più nitriti e nitrati sono le bietole e il sedano, seguiti dalle rape e dagli spinaci. 
Il contenuto in nitrati è cospicuo (fino a 2700 mg per kg di prodotto), mentre il contenuto di nitriti è piuttosto basso (6 mg per kg per le bietole, 2,7 per gli spinaci, meno di 1 mg per kg per gli altri vegetali). Ma come spesso accade, la natura neutralizza da sola le sostanze potenzialmente pericolose. Infatti gli alimenti contenenti molti nitrati posseggono anche molta vitamina C, che allontana il pericolo che essi vengano trasformati in nitrosammine!
Il motivo dell’uso  di queste sostanze tossiche? Come già accennato preservare il colore rosso della carne e abbattere la carica batterica della medesima.

I nitriti e i nitrati, quindi, non vengono usati come semplici conservanti, per il cui scopo il dosaggio sarebbe di gran lunga minore, ma soprattutto come coadiuvante tecnologico per alterare artificialmente la qualità dei prodotti (più di tutto il colore delle carni).
Paradossalmente, il consumatore vuole acquistare salumi  di colore rosa, il colore della carne. Qualunque produttore che non usa nitriti  offre insaccati il colore naturale della carne,cioè un pò più sul marroncino     
C’è da dire che i Nitrati di per sé sono innocui, ma in particolari condizioni (calore, batteri, lunga conservazione) possono trasformarsi in nitriti (questo è il motivo per cui i cibi conservati con nitrati non andrebbero scaldati). Per arrestare la trasformazione da nitrati a nitriti si possono aggiungere sostanze (come la vitamina C, il succo del limone) che, ostacolando comunque la crescita dei microrganismi, impediscono o ritardano la trasformazione di nitrati in nitriti.
Perché si usano i nitrati nella conservazione? Perché se il tasso di batteri sale vengono trasformati in nitriti fungendo così da "scorta di conservante" inoltre, poiché lentamente si trasformano in nitriti, permettono di conservare più a lungo il prodotto.
La loro elevata tossicità, superiore a quella di qualunque altro additivo, e' stata ampiamente comprovata dalla scienza, e nessuno e' riuscito ad affermare il contrario. Tuttavia essi non sono stati banditi in nessun paese del mondo
Nessun governo ha infatti la volontà di colpire gli interessi delle grandi multinazionali della carne e salumifici, che continuano ad accumulare profitti a discapito della salute di miliardi di esseri umani, soprattutto dei ceti piu' poveri che fanno grande consumo, nell'alimentazione quotidiana,  salumi ed affettati ,martadella ,wuster,e cibi in scatola. Inoltre, viene lasciato che molti produttori di insaccati scrivano sulle confezioni dei loro prodotti la dicitura 'senza additivi aggiunti' allo scopo di ingannare i consumatori sulla genuinità dei loro prodotti e raggirare i consumatori ignari della loro  pericolosità.
Ma perché così tossici per la salute dell’uomo? I nitriti in ambiente acido, particolarmente nello stomaco, vengono convertiti in acido nitroso il quale legandosi alle ammine da origine alle nitrosammine, composti dimostratesi cancerogeni! Infatti il consumo di insaccati con conservanti è una della cause accertate di cancro allo stomaco.
Consumare carni lavorate e insaccati aumenta del 29% il rischio di sviluppare il cancro alla vescica: a suggerirlo uno studio pubblicato  dai ricercatori del National Cancer Institute di Rockville (Usa) guidati da Amanda Cross, da questi studi è emerso che a fare la differenza sarebbe il quantitativo di nitriti e nitrati contenuti nelle carni processate.
Infatti, soggetti che tramite l`alimentazione assumevano la più alta quantità di nitriti (da tutte le fonti e non solo da carne e insaccati), così come quelli la cui dieta prevedeva l`assunzione elevate quantità di nitrati e nitriti dalle carni lavorate hanno fatto registrare un rischio di sviluppare il carcinoma della vescica maggiore del 28-29% rispetto a coloro che ne consumavano quantità più basse
Ed ancora, il consumo di insaccati conservati con nitriti può ridurre le funzioni respiratorie del 3%, una sensibile compromissione che potrebbe avere preoccupanti effetti in soggetti che presentano già patologie anche leggere come le bronchiti asmatice
Inoltre, i nitriti si legano all'emoglobina ossidandola a metaemoglobina, riducendo quindi il trasporto di ossigeno ai tessuti. Questa circostanza è particolarmente pericolosa per i neonati (che assorbono una maggior quantità di nitriti).
Vediamo in maniera semplice ciò che accade nell'apparato digerente. Le ghiandole salivari secernono tiocianato che catalizza la trasformazione da ammine in nitrosammine grazie ai nitriti presenti; lo stomaco secerne acido ascorbico (vitamina C) che invece è un inibitore della trasformazione. Da quanto detto si potrebbe pensare che se il rapporto nitriti/acido ascorbico fosse favorevole non ci sarebbe pericolo; tuttavia, se è vero che i nitriti non si convertirebbero in nitrosammine, sarebbero convertiti dall'acido ascorbico in acido nitrico che è stato documentato essere in vitro un potente agente mutageno.
In aggiunta anche i Nitrati (una percentuale variabile fra l'1 e il 5%) viene convertita comunque in nitriti. I nitrati introdotti nell'organismo e assorbiti dall'intestino tenue vengono per la maggior parte catturati dalle ghiandole salivari e secreti in bocca; i batteri del dorso della lingua (notate come una cattiva igiene orale peggiori la situazione) ne trasformano circa il 25% in nitriti che poi passano nello stomaco. Visti questi numeri si può grossolanamente affermare che i nitriti sono 20 volte più pericolosi dei nitrati. Non a caso esistono appositi limiti di legge. I nitriti possono essere aggiunti con una dose massima di 150 milligrammi per chilo (mg/kg), e alla vendita non possono superare un residuo di 50 mg/kg. I nitrati possono essere aggiunti fino a 300 mg/kg, con un residuo massimo alla vendita di 250 mg/kg. Nei prodotti conservati con nitrati viene aggiunta anche vitamina C (E301) che ha la funzione di rallentare la trasformazione del nitrato in nitrito”
Il mio consiglio? selezionate scrupolosamente leggendo l'etichette, privilegiando l'assenza di nitriti (ma anche di altre sigle sospette, voglio ricordarvi degli altrettanto temibili polifosfati). 
Se molte persone cominceranno a bandire il consumo di questi prodotti altamente nocivi anche le vendite diminuiranno, e le aziende saranno costrette a migliorare la qualità dei prodotti eliminando i conservanti nocivi dagli insaccati e dalle carni in scatola. Produrre salumi senza conservanti è possibile, i nostri antenati lo hanno fatto per secoli e tutt'ora molti piccoli produttori producono salumi in modo tradizionale, usando solamente conservanti naturali: sale, pepe e aromi naturali(polvere di peperone,peperoncino,finocchietto selvatico,coriandolo,ecc.ecc.
Mangiare salumi che non siano dannosi per la salute si può, basta far girare questa informazione e rifiutare salumi con conservanti. Se la domanda di prodotti sani aumenterà, i produttori si adegueranno molto in fretta!
 Ricordiamoci che siamo noi a stabilire come un produttore deve produrre. Per saperne di più visita il sito:
 http://www.salumionline.com

Commenti

fede ha detto…
Complimenti e grazie per queste informazioni! Federica

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